Il recupero del complesso di Castelpulci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 1999 19:12
Il recupero del complesso di Castelpulci

Il Consiglio provinciale ne ha discusso ieri, alla luce della notizia dell'accordo raggiunto dal presidente Gesualdi a Roma con il Ministro Melandri per un concorso dello Stato al restauro pari al 50% delle opere che saranno ritenute ammissibili, incluse quelle relative agli annessi della villa, che non saranno più venduti come inizialmente progettato dalla Provincia.
La discussione ha avuto origine da una interrogazione a risposta immediata dei consiglieri Corsinovi, Massai, Bevilacqua e Donati, che ha sollevato in particolare il problema dell'onere di almeno 14 miliardi che l'accordo fa ricadere sulle spalle della Provincia, e del mancato introito conseguente al tramonto dell'ipotesi di vendita separata degli annessi.

Gli interroganti hanno poi lamentato la scarsa informazione sul progetto di recupero e l'accordo.
Il presidente Michele Gesualdi ha replicato da una parte sottolineando l'importanza dell'accordo, che va ben oltre gli obiettivi e con il quale lo Stato si è impegnato per un concorso pari a quello massimo consentito dalla legge, dall'altra facendo notare come il Consiglio abbia sempre avuto modo di discutere ampiamente i vari passaggi della storia di Castelpulci e come il progetto di restauro sia stato ampiamente pubblicizzato.


Alessandro Corsinovi (CCD) ha obbiettato che l'onere ingente che ricadrà sulla Provincia per il restauro richiede una nuova ampia discussione ed ha insistito sulla carenza di informazioni: il progetto non è mai stato presentato al Consiglio, non contiene cifre e il preventivo di 28 miliardi di spesa non si sa da dove nasca.
Anche Carlo Bevilacqua (F.I.) ha contestato che gli impegni assunti da Gesualdi al Ministero non sono mai stati discussi all'interno dell'assemblea.
Massimo Matteoli, dei DS, ha al contrario rilevato l'importante contributo dello Stato, anche se è vero che la mancata vendita degli annessi impedisce l'autofinanziamento dell'operazione ed il nuovo quadro finanziario dovrà essere oggetto di una attenta riflessione.


Eugenio D'Amico, di Rifondazione, è intervenuto per formulare una precisa richiesta: i 14 miliardi che la Provincia si accollerà non dovranno incidere nel bilancio della Provincia ai danni degli interventi in favore dei soggetti deboli della società.
Giuseppe Massai (A.N.) ha accusato Gesualdi di arroganza e fatto riferimento alla parallela vicenda dell'azienda di Mondeggi-Lappeggi.
Il capogruppo dei DS, Tiziano Lepri, dopo aver definito significativo l'impegno strappato al Governo, ha parlato dell'esigenza di definire con un profilo alto, che giustifichi lo sforzo finanziario, il futuro impiego del complesso.


Nelle sue conclusioni il presidente Gesualdi ha detto che sarebbe sbagliato vanificare l'apporto del Governo ed ha tenuto a sottolineare che gli impegni assunti al Ministero sono stati autorizzati con uno specifico atto della Giunta provinciale, adottato due mesi fa e noto al Consiglio.

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