La situazione della pelletteria in provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 1999 20:16
La situazione della pelletteria in provincia di Firenze

Il presidente della Provincia, Michele Gesualdi e l'assessore provinciale al lavoro, Mirna Migliorini hanno fatto il punto ieri mattina sulla situazione della pelletteria in Provincia di Firenze e sull'attività del tavolo tecnico aperto sul settore dai rispettivi enti e da Comuni, Camera di Commercio e parti sociali. Sono intervenuti anche i rappresentanti dei sindacati e dell'associazione di categoria AIMPES.
Il settore Pelletteria riveste all'interno del Sistema Moda della Regione Toscana ed in modo particolare della struttura economica della Provincia di Firenze, un'importanza strategica sia riguardo al volume di ricchezza prodotta sia per quanto attiene i livelli occupazionali.


Secondo i dati UnionCamere–Ministero del Lavoro del 1998, infatti, le imprese appartenenti al Settore "Industria del cuoio, delle pelli e delle calzature" (1.831 nella Provincia di Firenze) pesano per oltre il 7% sul totale delle imprese censite nell'area fiorentina (si tratta della seconda tipologia di attività nel settore industriale in ordine di grandezza, dopo le costruzioni) e per oltre l'8% sul totale degli occupati (a questo proposito va evidenziato che la pelletteria è il settore, tra quelli industriali, a occupare il numero più elevato di dipendenti – 16.331- nel territorio provinciale).


Per altri versi , la posizione predominante della Provincia di Firenze nella ripartizione tra le diverse province toscane in termini di unità locali e di addetti nel settore risultava evidente già dai dati censuari, che rilevavano come oltre il 61% delle unità locali e oltre il 53% degli addetti nel settore siano concentrati proprio sul territorio fiorentino.
Il settore già da alcuni anni mostra un quadro di crisi preoccupante, confermato peraltro anche dall'ultima analisi congiunturale effettuata dall'Osservatorio CNA nel luglio di quest'anno, dove emergono con chiarezza una serie di elementi che marcano i segni di un forte squilibrio strutturale (variabilità degli ordini, debolezza delle aziende a proporsi sui mercati, diminuzione nell'andamento degli investimenti, dinamica occupazionale sostanzialmente negativa) soprattutto per quello che riguarda le realtà aziendali di dimensione medio-piccola (l'80% delle unità locali del comparto "pelli e cuoio" censite nella Provincia hanno un numero di addetti inferiore a 10, e oltre il 90% ha un numero di dipendenti inferiore ai 20 addetti) e quelle che operano in conto proprio o ai margini del processo di decentramento produttivo governato dalle grandi imprese (le cosiddette "griffes").


Proprio dal riconoscimento dello stato di difficoltà che caratterizza il settore e dalla consapevolezza del ruolo che il partenariato locale deve svolgere quale risorsa per lo sviluppo di politiche di innovazione del sistema, è scaturita la decisione della Regione Toscana e della Provincia di Firenze di costituire, di intesa con le altre istituzioni locali interessate ( Comuni e Camera di Commercio) e con tutte le parti sociali un Tavolo Tecnico finalizzato ad avviare azioni positive per il consolidamento e il rilancio del settore della pelletteria.


Gli obiettivi che il tavolo si proponeva erano essenzialmente di tre tipi:
1.Coinvolgimento di tutti gli attori (istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali ) che nel contesto provinciale siano in grado di promuovere e/o attivare azioni di sostegno del settore al fine di favorire un raccordo delle politiche e degli strumenti esistenti ;
2.Porre in essere una serie di progetti finalizzati a rispondere alle esigenze individuate prioritarie per lo sviluppo del settore: possibilità di accesso al credito per le aziende, formazione e riqualificazione della forza lavoro, iniziative sul lavoro nero e illegale, necessità di costituire un Osservatorio il più possibile allargato a tutte le imprese del settore per verificarne gli andamenti congiunturali;
3.Istituire una vera e propria "cabina di monitoraggio permanente" in grado di valutare l'efficacia delle politiche attivate e di promuovere le azioni ritenute necessarie per dare sostegno al complesso processo di riorganizzazione in atto nel settore.


Il Tavolo ha iniziato ad operare nello scorso febbraio '99 e a distanza di sei mesi si può affermare che gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti.
In particolare va segnalato il positivo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati nell'attività del Tavolo: si tratta di un risultato che occorre sottolineare anche perché è forse una delle prime esperienze in cui tutti gli attori locali partecipano in prima persona alla proposizione e alla definizione di azioni e interventi concreti nel settore.


In questo senso il metodo di lavoro che il Tavolo si è dato, costituendo una serie di sottogruppi, ciascuno dei quali dedicato ad un tema specifico (mercato del lavoro e lavoro nero ed illegale; formazione e riqualificazione della forza lavoro; osservatorio congiunturale su imprese industriali e artigianali), ha indubbiamente favorito un livello di partecipazione molto elevato, ritagliando per ciascuno dei soggetti interessati ruoli e aspettative differenziate , ma coerenti con il progetto complessivo.


Uno degli elementi sui quali si è concentrata l'attività del Tavolo è stato quello del lavoro nero e illegale in termini di concorrenza sleale rispetto alla stragrande maggioranza delle aziende. A questo proposito, entro fine settembre, si terrà un incontro fra il Presidente della Provincia, i protagonisti del Tavolo ed il Prefetto Serra che farà seguito a quello tenutosi lo scorso 28 maggio, col precedente Prefetto che dette luogo ad un documento comune di intenti.
Unitamente a questi appuntamenti sono in programma una serie di incontri di verifica con INPS, Ispettorato del Lavoro, INAIL e ASL relativamente alle ispezioni ed ai controlli con particolare riguardo per le presenze della comunità cinese nel nostro territorio.

Il Tavolo ha però in programma di aprire un confronto con le rappresentanze legali della stessa comunità, teso alla possibile regolarizzazione di una parte delle aziende.
Per quello che riguarda invece l'Osservatorio congiunturale sulla pelletteria già dalla prossima rilevazione sarà possibile analizzare gli andamenti si a per quello che riguarda le imprese del settore industriale sia per le imprese artigianali.
Evidentemente una delle attività sulle quali si è concentrata maggiormente l'attenzione del Tavolo è quella della formazione e dell'orientamento della forza lavoro occupata e potenziale, non solo perché si tratta di una competenza specifica dell'Amministrazione Provinciale sulla quale l'Ente quindi può investire direttamente risorse e competenze, ma anche perché vi è una diffusa consapevolezza tra tutti i soggetti del Tavolo dell'importanza che questa riveste per il rilancio e lo sviluppo del settore.


Su questo specifico tema l'attività del Tavolo si è articolata in diversi punti:
•Messa a punto di un'indagine sui fabbisogni formativi specifici per il settore che, cogliendo i processi di cambiamento in atto, consenta di predisporre attività formative in grado di soddisfare realmente aspettative e bisogni delle aziende;
•Attivazione di un percorso di promozione presso le istituzioni scolastiche del territorio fiorentino per far conoscere le opportunità professionali e lavorative del settore, che non sembra destare molto interesse nella forza lavoro più giovane.

A questo proposito nei prossimi giorni si svolgerà un incontro tra il Presidente della Provincia e il Provveditore agli Studi per definire modo e contenuti dell'azione promozionale;
•Inoltre nei prossimi giorni prenderà avvio un Corso IFTS (Formazione Tecnica Integrata Superiore), svolto in collaborazione tra il Centro di Formazione professionale della Provincia di san Colombano, L'Istituto Newton-Russel, l'Università e alcune importanti aziende del settore, per formare giovani "designer modellisti di pelletteria, esperto di applicazioni informatiche".

Si tratta di un'attività formativa di particolare rilievo per il settore, perché attraverso un percorso di formazione altamente innovativo consentirà di dare una risposta ai nuovi bisogni di competenze specialistiche presenti nel settore.

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