By hand: nuovi indizi di artigianato nella mostra di Paola Navone per La Casa Italiana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 1999 14:03
By hand: nuovi indizi di artigianato nella mostra di Paola Navone per La Casa Italiana

By hand è una mostra a cura di Paola Navone (con la collaborazione di Marisa Michieletti per la selezione dei tessuti) in scena dal 17 al 19 settembre al Padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso.
"Come in quei suk coperti del medio-oriente, nella cui penombra, di bottega in bottega, ti capita di vedere oggetti fatti a mano dei più disparati, dai colori vivaci, dalle forme inusuali, realizzati nei materiali più diversi. Oggetti capaci di darti emozioni forti, di rivelarti o di riscoprire qualità che i prodotti standardizzati ti hanno ormai fatto dimenticare".
Con questa immagine Paola Navone descrive by hand, la nuova mostra che ha curato per La Casa Italiana - il progetto permanente di Pitti Immagine Casa sulla cultura e gli stili emergenti dell'abitare.
Al centro dell'attenzione di by hand è l'artigianato.

Ma non l'artigianato "etnico" come l'immagine del suk potrebbe far pensare, bensì quello sofisticato e tecnicamente evoluto che opera attualmente nella ricca e moderna Europa: realtà "neo" o "post" artigianali fatte di piccoli laboratori o di singoli, giovani (ma anche già affermati) creatori che propongono una nuova filosofia progettuale.
By hand è un repertorio nomade di mobili, lampade, ceramiche, coperte e altri prodotti: pezzi unici o riproducibili in piccola serie che spesso dialogano con cromie, textures, linee e materiali degli oggetti dell'artigianato (e talvolta anche con produttori locali) di Asia, Africa o America latina ma che filtrano sempre il riferimento forte al "fatto a mano" attraverso una mentalità più orientata design, alla sperimentazione tecnico-formale, al rapporto con il mercato.
Grazie a queste caratteristiche queste realtà superano così i riferimenti statici al passato e al folklore propri dell'artigianato tradizionale e riescono ad intercettare i desideri di una nicchia, ogni giorno sempre più ampia, di consumatori intelligenti e irrequieti in cerca di climi sensoriali più caldi e coinvolgenti.

Da parte sua l'industria trae da loro nuovi stimoli creativi e beneficia di una giovane leva di designer che mettono al primo posto il gusto della personalizzazione di ogni oggetto, l'attenzione ai particolari, il piacere della tattilità e dell'immediatezza comunicativa: tutte componenti fondamentali della progettualità industriale che guarda oltre la crisi del prodotto standardizzato.
Gli oggetti che by hand presenterà sono selezionati e raggruppati secondo sintonie di materie, di colori, di forme, di tecniche, di riferimenti, più che per temi definiti.

Sarebbe infatti un'operazione forzata - in una situazione così fluida e puntiforme come quella del nuovo artigianato europeo, una situazione che assomiglia più a quella dell'arte che a quella del design classico e più strutturato - proporre dei "temi stilistici" così come si fa tradizionalmente. Si tratterà quindi piuttosto di suggestioni e segnali relativi a percorsi spesso estremamente personali in un mondo ancora tutto da scoprire come quello dell'artigianato di inizio millennio. E funzionale a questa scelta espositiva sarà anche l'allestimento della mostra che, in coerenza con l'immagine iniziale del suk, cercherà di riprodurne l'atmosfera, i toni scuri e le architetture dimesse sempre pronte però ad aprirsi e illuminare lo splendore, la ricchezza e la vivacità dei diversi gruppi di oggetti.
Con questo suo quarto episodio, il progetto de La Casa Italiana non si propone solo di indicare le correnti internazionali più significative dell'universo domestico, ma continua la sua attività istituzionale di stimolo e di promozione del tessile italiano per la casa, al cui interno, fra l'altro, operano da sempre anche importanti e qualificatissime aziende artigianali.

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