Il Comitato per la difesa del territorio di Bientina critica il piano di messa in sicurezza dell'Arno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 1999 17:10
Il Comitato per la difesa del territorio di Bientina critica il piano di messa in sicurezza dell'Arno

Il padule di Bientina e' da sempre un'area di esondazione per il Serchio e l'Arno; il piano di bacino dell'Arno, approvato definitivamente nelle scorse settimane, al termine di una procedura fortemente partecipata dagli enti locali e dai cittadini, non fa altro che riconoscere e proseguire questa "vocazione" naturale; pertanto tutto questo non può comportare un "impatto ambientale di proporzioni rilevantissime", ma anzi, per il padule sarebbe auspicabile una presenza di acqua piu' prolungata, in modo da garantire una migliore tutela ad un habitat cosi' prezioso.

Sono questi i punti principali della replica che l'assessore regionale all'ambiente, Claudio Del Lungo, indirizza al Comitato per la difesa del territorio di Bientina, dopo che quest'ultimo, in una sua nota, ha espresso valutazioni fortemente critiche nei confronti del piano per la messa in sicurezza del bacino dell'Arno.
In particolare, l'assessore contesta il giudizio del Comitato sulla "imposizione dall'alto" delle scelte contenute nel piano. "Quest'ultimo è stato adottato due anni fa -spiega Del Lungo- In tutto questo tempo, prima della definitiva approvazione, abbiamo completato un iter fortemente partecipato, con ben 180 osservazioni pervenute in Regione da parte di enti locali, associazioni, semplici cittadini.

Osservazioni che sono state tutte valutate attentamente, sia in sede tecnica sia nei tavoli istituzionali. Nel caso specifico, l'utilizzazione dei paduli di Fucecchio e di Bientina e' stata esaminata dalla Regione, dalle province e dai comuni interessati e riconosciuta come una importante risorsa per la messa in sicurezza della Toscana e delle popolazioni le cui case e le cui attività economiche sono a rischio di alluvione, nonche' come un'opportunita' per la fornitura di acqua all'area del padule.

Tutto questo in ogni caso avverra' solo dopo l'approvazione di uno specifico progetto di fattibilita' e solo per eventi alluvionali di un certo livello, cosa che potrebbe accadere ogni tre o quattro anni. Nella vicenda hanno giocato più gli aspetti economici che non il desiderio di difesa ambientale. Inviterei a fare attenzione a fare valutazioni come queste, perche' qui non ci sono interessi particolari, esistono solo gli interessi dei cittadini toscani alla sicurezza, e la necessita' che, per questo obiettivo, ogni territorio faccia la sua parte".

Notizie correlate
In evidenza