"Pelleas et Melisande", la Nona Sinfonia di Beethoven e la Festa della musica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 1999 18:40

Opera del silenzio e del dubbio, dell'ombra e del non detto, "Pelleas et Melisande", capolavoro ed unicum drammatico di Claude Debussy, ultima nuova produzione della 62^ edizione del Maggio Musicale Fiorentino in scena al Teatro Comunale dal 23 giugno al 2 luglio, segna ben tre debutti assoluti: non l'aveva finora mai affrontata Giuseppe Sinopoli , il Maestro veneziano Direttore Onorario del Maggio dove dirige un'opera per la prima volta, il regista Dieter Dorn - un nome "cult" sulle scene liriche e di prosa dei teatri tedeschi - lavora per la prima volta in un teatro italiano così come Ana Maria Martinez, la giovane costaricana che ha rilevato il ruolo della protagonista dopo il forfait di Cecilia Bartoli.

Mentre é un Pelleas Gerard Theruel gia applaudito oltre 70 volte con questo personaggio, a cui si affiancano Jean-Luc Chaignaud (Golaud), Hanna Schwarz (Genevieve), Robert Lloyd (Arkel) e il giovanissimo Dario Battaglia quale piccolo Yniold; le scene, in stile optical bianco e nero con fughe geometriche e prospettive impossibili alla Escher, e i costumi fiabeschi sono di Volker Pfueller.
E se Sinopoli considera il "Pelleas" "un mistero, e l'esatto negativo del Tristan ( che ha recentemente trionfato al Maggio con Mehta), un capolavoro di reticenza, solitudine, assenza, in cui due protagonisti, come orchidee recise galleggiano senza ascendenti e quindi senza super ego né controllo morale, cercando la luce e ciò che, come il canto, potrebbe esistere ma non é", la regia di Dorn si focalizza sul simbolismo del dramma di Maeterlinck cesellando caratteri reali ma non realistici, immersi in ambienti senza tempo e senza connotazioni.

"Pelleas et Melisande" torna a Firenze a dieci anni esatti dall'ultima rappresentazione, ma fin dal 1937 il titolo é entrato nel repertorio del Teatro fiorentino.
Preparato da una conferenza che Marc Quaghebeur, Commissaire au Livre del Ministero della Comunità francese del Belgio e fra i massimi esperti dell'autore del dramma che affascinò Debussy all'unica sua rappresentazione nel 1893, terrà sulla "Modernità di Maetrelinck" lunedì 21 giugno alle 18.30 al Piccolo Teatro, "Pelleas" aprirà la prova generale a favore della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori; ancora disponibili alcuni posti per le cinque recite complessive della produzione.

Sarà poi ancora Giuseppe Sinopoli il protagonista quest'anno del Concerto di chiusura del Festival in Piazza della Signoria la sera del 1° luglio, quando per il tradizionale appuntamento di festa nel cuore della città e in uno scenario irripetibile risuoneranno le note della Nona Sinfonia di Beethoven.
La Festa della musica, come ogni anno il 21 giugno, porta la musica per strada, nelle piazze e nei locali. La scuola di musica di Fiesole dà il suo contributo con un raro Donizetti le "Convenienze e inconvenienze teatrali" a Palazzo Vecchio.

Il 24 giugno poi, dalle 10.30 alle 24:00 concerti ininterrottamente nelle varie sedi della scuola, alla Badia Fiesolana e nella chiesa di San Domenico. In particolare alle 22:40 nel giardino è in programma la cantata polifonica di Darius Milhaud "La mort d'un tiran", eseguita dai Vocalisti di Fiesole diretti da Fabio Del Cioppo, cui farà seguito l'Orchestra dei Ragazzi diretta da Mauro Ceccanti in un programma di valzer brahmsiani.
Stasera infine alle 21:00 nel Piccolo Teatro del Comunale "The new hellenic quartet" proporrà musiche di Debussy, Ravel e Dutilleux considerato oggi, a 83 anni, il più importante compositore francese vivente.

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