Piano regionale per il rilevamento della qualità dell'aria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 1999 20:02
Piano regionale per il rilevamento della qualità dell'aria

I territori e le sostanze inquinanti da rilevare, i criteri per la localizzazione delle stazioni di monitoraggio, l'integrazione dei sistemi di rilevamento e l'organizzazione dei centri operativi provinciali, le valutazioni economiche e l'informazione ai cittadini. Tutto questo contiene il piano regionale per il rilevamento della qualita' dell'aria approvato dalla giunta su proposta dell'assessore all'ambiente, Claudio Del Lungo. "Un piano - spiega l'assessore - che ha come obiettivo la costituzione di un sistema regionale di controllo della qualita' dell'aria, in grado di fornire una base conoscitiva adeguata sulla situazione dell'inquinamento atmosferico della nostra regione.

Conoscenza che e' premessa indispensabile per proseguire i nostri interventi di risanamento e di tutela della salute".
Tutto questo in linea con un impegno che si e' espresso anche nell'approvazione della legge sulle "zone a rischio di episodi acuti di inquinamento atmosferico", prima in Italia, e nello sviluppo di un monitoraggio dell'aria che in Toscana interessa gia' 46 amministrazioni comunali, con 1.7 milioni di abitanti (47.3 per cento del totale regionale) e una superficie di 4.400 chilometri quadrati (19.1 per cento).

Controlli che riguardano 7 capoluoghi di provincia su 10 (presto saranno attivate 5 stazioni in provincia di Pistoia) e che sono effettuati da 9 reti pubbliche e 11 private, con un numero complessivo di 111 stazioni (27 in provincia di Livorno, 21 a Firenze, 17 a Pisa, 11 per provincia ad Arezzo, Grosseto e Lucca, 6 a Prato, 5 a Pistoia, 2 a Siena). Da ricordare che le strutture attualmente operative sono in grado di fornire annualmente quasi 2 milioni e 200 mila dati orari chimici e circa 2 milioni di dati orari metereologici, con un relativo impegno economico di notevoli proporzioni: considerando i costi di ammortamento e di gestione, ogni dato costa tra le 2 e le 3 mila lire.
E' un patrimonio di esperienze e strumentazioni che si differenzia provincia per provincia (la percentuale maggiore di popolazione residente in aree monitorate e' a Prato, con l'80 per cento, quella con il maggiore territorio coperto e' Livorno, con il 45 per cento) e che il piano intende intende integrare, valorizzare, potenziare.
Tra le altre cose, il piano provvede a definire i criteri per la determinazione delle aree di rilevamento, selezionando i comuni con piu' di 30 mila abitanti (21 in tutta la Toscana) o con densita' superiore ai 250 abitanti per chilometro quadrato (70) e poi ripartendoli in cinque classi sulla base delle emissioni di inquinanti gia' registrate.

E' stato cosi' elaborato "un elenco indicativo di 34 Comuni che presentano condizioni critiche dal punto di vista ambientale".
Inoltre, sulla base delle normative vigenti, sono individuati gli inquinanti da rilevare, per ognuno dei quali sono segnalate particolari esigenze di monitoraggio e di dotazione strumentale, anche tenendo conto dei trend relativi agli ultimi anni e delle fonti di emissione. Cosi' pure sono definiti i criteri per determinare il numero delle stazioni di misura e la loro eventuale ricollocazione.

Particolare attenzione e'attribuita alla geotermia - si prevede un impegno specifico delle tre amministrazioni provinciali interessate (Grosseto, Pisa e Siena) per il controllo delle emissioni delle centrali - e al monitoraggio dell'ozono.
L'attuazione del piano regionale prevede la costituzione di dieci sistemi di rilevamento a livello provinciale, ognuno dotato di un proprio centro operativo. Sulla base del piano, infatti, le province dovranno adeguare le loro strutture, presentando i relativi progetti entro un anno.

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