Un'intesa per garantire la messa in sicurezza del fiume Elsa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 1999 19:49
Un'intesa per garantire la messa in sicurezza del fiume Elsa

E' questo il contenuto dell'accordo di programma siglato oggi a Palazzo Bastogi dai rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate: il presidente della Regione Vannino Chiti (alla firma era presente anche l'assessore all'urbanistica Tito Barbini), il Segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Arno Raffaello Nardi, il Provveditore alle Opere Pubbliche Roberto Rocco, il vicepresidente e assessore alla pianificazione della Provincia di Firenze Riccardo Conti, il sindaco di Empoli Vittorio Bugli, il sindaco di Castel Fiorentino Paolo Regini.
Gli interventi che sono stati concordati con l'intesa odierna saranno finalizzati alla riduzione del rischio idraulico nel tratto terminale del fiume Elsa dall'abitato di Castelfiorentino alla confluenza in Arno.

La principale opera prevista sarà una cassa di espansione da realizzarsi in località Madonna delle Tosse, nel comune di Castel Fiorentino; un'opera che servirà a ridurre significativamente le portate del fiume Elsa in caso di piena. Accanto alla cassa di espansione la riduzione del rischio idraulico sarà ottenuta anche con altri interventi minori di sistemazione idraulica (alcuni di questi già appaltati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche) e di riprofilatura dell'alveo del fiume.
Complessivamente il costo di queste opere sfiorerà i 18 miliardi (di cui 10 miliardi e ottocento milioni per la cassa di espansione).
Alla messa in sicurezza dell'area prevista da questi interventi si assocerà direttamente la possibilità di ampliare l'area industriale del Terrafino, nel comune di Empoli.

Tra le zone in cui verrà fortemente ridotto il rischio idraulico in caso di piena dell'Elsa figura infatti anche tale area. Di qui il collegamento fra gli accordi riguardanti la messa in sicurezza dell'Elsa e l'approvazione della variante urbanistica per l'ampliamento dell'area produttiva del Terrafino. In quest'ultima ben 53 ettari saranno destinati allo sviluppo industriale con particolare riguardo all'alta tecnologia al fine di completare il quadro dei distretti di tecnologia avanzata dell'Italia centrale.

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