Un mancato business: la Pinacoteca di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 1999 18:55
Un mancato business: la Pinacoteca di Siena

Se avete l'opportunità, e la pazienza, di raggiungere una città irraggiungibile come Siena (da Firenze in treno: 2 sole ore, binario unico dal 1846, orari bizantini, o in SITA, corsa "rapida": 1 e 15 minuti, corsa diretta: 1e 40 minuti), visitate la meravigliosa Pinacoteca. Museo di rilevanza nazionale, secondo il ministero dei Beni Culturali, sito nel Palazzo Tolomei, a 5 minuti da Piazza del Campo, conserva la collezione più completa, d'Europa e forse del mondo, di dipinti del XII e XIII secolo appartenenti all'arte senese.

Alcune centinaia di opere di autori come Simone Martini, Duccio da Boninsegna, Sassetta, Beccafumi, ect. ect. Una visita piacevole, con orari al pubblico piuttosto comodi. Un'apertura mattutina continuata, e 3 aperture pomeridiane ciascuna di un'ora e mezza (dalle 15 alle 19). Fin qui i lati positivi. Il lato negativo è rappresentato purtroppo dalla completa disorganizzazione della struttura museale, che non presenta alcun materiale audiovisivo, necessario per introdurre il visitatore medio in un periodo ai più sconosciuto.

Manca, ovviamente, un computer interattivo che consenta una rudimentale spiegazione di come orientarsi fra le varie sale del museo. E, infine, cosa ben più grave, perché assai poco costosa per l'amministrazione e la sovrintendenza, manca un bookshop, ormai presente anche nei più sperduti musei della provincia italiana. La ricerca di un piccolo catalogo, o di alcune cartoline che riproducono particolari di alcune opere, sono ormai sempre più frequenti. Finché non si sfrutteranno forme di commercio di questo genere, e finché nuove forme di comunicazione e divulgazione non verranno incentivate, musei, pur splendidi come la Piancoteca di Siena, rimarranno luoghi di culto per pochi studiosi.

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