Circa 2.250 miliardi di investimenti per 10 mila alloggi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 febbraio 1999 18:50
Circa 2.250 miliardi di investimenti per 10 mila alloggi

E' questa la risposta all'emergenza casa che potranno dare nei prossimi due anni i programmi di edilizia agevolata e sovvenzionata della Regione Toscana. Gli interventi dei programmi 1998-2000, volti a attenuare la tensione abitativa e a migliorare la vivibilità nei contesti urbani sono giunti in una fase cruciale: a fine gennaio e' stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione il primo dei bandi di concorso per l'individuazione degli operatori che effettueranno gli interventi di edilizia agevolata (le domande potranno essere presentate agli sportelli regionali da marzo), mentre oltre due terzi dei finanziamenti disponibili per l'edilizia sovvenzionata sono stati gia' erogati agli enti pubblici (Comuni e Ater) che ora dovranno provvedere alla realizzazione dei relativi interventi.
"Siamo in uno snodo importante del percorso che ci porta al 2000 -ha detto oggi l'assessore alla casa Tito Barbini- la Regione sta infatti accelerando i tempi per far si' che tutte le risorse disponibili siano rapidamente utilizzate.

Sappiamo infatti che questi fondi portano con se' la risposta a necessita' impellenti di molti cittadini. Lo sforzo che stiamo compiendo è quello di ottimizzare e razionalizzare al massimo le risorse disponibili per offrire risposte il piu' possibile rapide ed esaurienti, con particolare attenzione soprattutto alle categorie sociali piu' deboli. Purtroppo i nostri sforzi incontrano un forte limite oggettivo nella gestione assolutamente centralistica di questo settore: lo Stato non si limita a erogare le risorse, ma anche a indicare tipologie e modalita' di intervento.

Questo circoscrive fortemente la nostra capacita' di calibrare gli interventi sulla base delle indicazioni della nostra realta' regionale. Quello che cerchiamo perciò di fare è di utilizzare al massimo gli spazi consentiti. Per esempio, in Toscana la nostra scelta e' quella di dare la priorità al recupero e alla riqualificazione degli alloggi esistenti. Un principio che si ritrova nel Piano regionale di sviluppo, che rappresenta uno dei punti di forza anche delle scelte urbanistiche compiute con la legge 5 del 1995, e che si ritrova nei programmi di edilizia agevolata e sovvenzionata".
Anche in Toscana, in effetti, il mercato della casa vive le contraddizioni e le difficolta' presenti nel resto del nostro Paese.

Nonostante l'alto tasso di abitazioni occupate dai proprietari (oltre l'80 per cento) e nonostante l'aumento di numero delle abitazioni non occupate e poste in vendita, il bisogno di alloggi, specie nei grandi centri, permane, e si accompagna a una crisi ormai cronica dell'attivita' edilizia. Segni, questi, di una frattura sempre profonda fra domanda e offerta, dovuta alla sproporzione fra il costo degli alloggi e la disponibilita' economica di chi vorrebbe acquistarli. Il tutto mentre il patrimonio edilizio esistente e' sottoutilizzato e mentre langue completamente l'offerta di alloggi in affitto.

Per quanto riguarda l'edilizia sovvenzionata (cioè riservati a enti pubblici e Ater) di fronte a una disponibilita' complessiva di 1006 miliardi per il triennio 1998-2000, sono già stati localizzati e attribuiti agli enti pubblici che dovranno realizzare i relativi interventi ben 676 miliardi. Si sono cosi' aperte le procedure per un piano che, una volta ultimato, consentira' la costruzione, il recupero o l'acquisto di circa 5 mila alloggi. Altri 5 mila alloggi potranno rendersi disponibili con gli interventi di edilizia agevolata, cioe' realizzati da privati (normalmente cooperative o imprese).

Con un intervento pubblico di quasi 250 miliardi si attivera' un investimento di 1.250 miliardi (il contributo pubblico sara' mediamente di 50 milioni ad alloggio). Anche in questo caso il piano e' in fase di attuazione con l'attivazione dei bandi di concorso e l'apertura (a partire dal primo marzo) del primo sportello per la presentazione delle domande. Si stima che, per la realizzazione di questi interventi, saranno utilizzati circa 27 mila lavoratori.

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