Le pubbliche amministrazioni devono adottare le norme previste dal Codice Civile per regolare i rapporti di lavoro dei propri dipendenti.Tra queste norme, finora inapplicate, vi è quella dell'art.2095 che prevede espressamente la categoria dei quadri, intermedia tra i dirigenti egli impiegati. Finora i Contratti nazionali non hanno previsto questa categoria. Adesso una sentenza del TAR Toscana, in un ricorso in cuiera parte l'Unionquadri, ha affermato che: "Sul piano del potere di organizzazione spettante alla Amministrazione, quale datrice di lavoro, ilnuovo sistema di gestione risulta, altresì, connotato dall'attribuzione alla medesima Amministrazione dei poteri del privato datore di lavoronelle materie soggette alla disciplina del codice civile, delle leggi sul lavoro e dei contratti collettivi.
La fonte regolatrice del rapporto dilavoro individuale è il relativo contratto, il quale deve garantire al dipendente condizioni di lavoro ed un trattamento economico noninferiori a quelli previsti dal contratto collettivo e deve essere rispettoso, come il presupposto contratto collettivo, delle disposizioni delCodice Civile e delle leggi sul rapporto di lavoro subordinato nell'impresa ", tra le quali spicca la L.190/85 istitutiva della categoria quadri.
