25 aprile con gli studenti, sulle note di Bella Ciao

Il sindaco Nardella: “Lo dedico alle 60 mila donne che si sono date alla causa della Liberazione”. Domani dalle 10 commemorazione dei civili e dei partigiani insieme alle scuole presso il cimitero di Soffiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2016 20:59
25 aprile con gli studenti, sulle note di Bella Ciao

“La lotta di liberazione dal nazifascismo è patrimonio di tutti: non è stata solo una guerra di trincea combattuta da soldati professionisti, ma un conflitto che ha coinvolto anche uomini e donne comuni, dipanandosi all’interno delle città, in mezzo ad una quotidianità fatta di lavoro, di normalità familiare, di monotone consuetudini”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo alle celebrazioni ufficiali organizzate in occasione del 71° anniversario della Liberazione, alle quali ha partecipato tra gli altri anche il sottosegretario al ministero della Giustizia Gennaro Migliore. “Ogni anno questa festa ha un significato forte e nuovo, che dobbiamo rinnovare con la passione, l’energia e la determinazione, ricordando i partigiani che oggi non ci sono più e coloro che ancora vivono - ha affermato il sindaco - e testimoniano la straordinaria grandezza del sacrificio che uomini e donne hanno sopportato per darci la libertà”.

Nel suo intervento sull’Arengario di Palazzo Vecchio il sindaco ha condannato con forza chi ancora oggi usa la violenza per affermare le proprie ragioni e oltraggia la legge e le Istituzioni come è accaduto a Firenze lo scorso mercoledì notte, con l’aggressione alla caserma dei Carabinieri di Rovezzano, nata come reazione ai tre arresti avvenuti nella stessa notte: “Chi ha compiuto quell’aggressione ha oltraggiato la democrazia e il senso della missione di migliaia di agenti delle forze dell’ordine che hanno lottato e continuano a battersi per essa.

Nella solennità di questo momento esprimiamo tutti la vicinanza e il sostegno alle forze dell’ordine e in particolare ai Carabinieri che sono stati vittime di questo attacco, affinché episodi del genere non si ripetano”. Il sindaco ha ricordato poi come anche le forze dell’ordine sono state protagoniste della Liberazione: “Erano carabinieri Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti, i ‘martiri di Fiesole’ che il 12 agosto 1944 si consegnarono alle truppe naziste a Fiesole per salvare dieci ostaggi e subito dopo furono fucilati”. Nardella nel suo intervento ha fatto riferimento anche alle vicende attuali che interessano il nostro continente: “L’Europa di oggi è un’Europa in cui si torna a parlare di muri e fili spinati.

Un’Europa che assomiglia per tanti aspetti, troppo, all’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Coloro che pensano che erigendo nuovi muri e mettendo nuovi fili spinati si possa dare più libertà sbagliano, dove si erige un muro perde l’umanità. Dobbiamo ricordarci che chi fugge dal dolore della repressione non lo fa per trovare più denaro e ricchezza, ma lo fa perché scappa dall’odio e dalla violenza. Io non voglio vivere in un’Europa che chiude le porte a chi fugge per disperazione dalla repressione e da morte sicura.

Questa Europa assomiglia troppa a quella per la quale i partigiani hanno dato la vita. Questa Europa dei populismi assomiglia troppo a quell’Europa e non va bene. Sta ad ognuno di noi celebrare ogni giorno il 25 aprile perché la liberazione è patrimonio comune e va coltivata”. “Io vorrei dedicare questo 25 aprile soprattutto alle 60mila donne che si sono date alla causa della Liberazione: alle donne di cui ricordiamo ancora i nomi e alle donne di cui non sappiamo nulla, donne comuni, partigiane e infermiere, madri e lavoratici, che non si sono piegate all’oppressione e all’ingiustizia e che hanno dato spesso la loro vita per la Liberazione, rappresentando l’esempio più di alto di come l’Italia abbia conquistato il valore della libertà con le proprie forze”.Le celebrazioni sono iniziate alle 9.30 in piazza dell’Unità italiana, dove sono state deposte corone al monumento ai Caduti di tutte le guerre, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani.

Al termine della cerimonia si è formato un corteo che ha raggiunto l’Arengario di Palazzo Vecchio, dove la Filarmonica ‘Gioacchino Rossini’ ha eseguito l’Inno d’Italia. A seguire, l’orazione ufficiale della presidente della Corte di appello di Firenze Margherita Cassano e gli interventi del presidente del Parlamento degli studenti della Toscana Bernard Dika, del presidente dell’Anpi provinciale di Firenze Silvano Sarti e del sindaco Dario Nardella. Gli interventi sono stati intervallati dalle letture tratte dai ‘Sentieri di nidi di ragno’ di Italo Calvino interpretate dai giovani del Teatro della Toscana. Le celebrazioni si sono concluse alle 17,30 sull’Arengario di Palazzo Vecchio con il concerto per la cittadinanza della Filarmonica Rossini.

Ecco le le parole del Presidente del Parlamento degli Studenti della Toscana, Bernard Dika: “Abbiamo risposto all'appello di Silvano Sarti che esattamente un anno fa a gran voce da questa piazza incitava i giovani a prendere parte alle manifestazioni per il 25 Aprile e noi ci siamo per testimoniare l’impegno quotidiano a tenere viva la fiamma della memoria e della Resistenza, stimolando i nostri coetanei in classe a fare altrettanto.”

“Nonostante un giovane su due non conosca il valore che risiede dietro le giornate come il 25 Aprile o il 2 Giugno – ha aggiunto – abbiamo il dovere morale di conoscere e far conoscere la storia e i luoghi dove decine di migliaia di persone hanno perso la vita per costruire le fondamenta di questo Paese per affermare la libertà e la dignità di tutti noi”.

Sarà una "Spoon River della Resistenza" quella che si terrà martedì mattina 26 aprile dalle ore 10 presso la "Terrazza dei Partigiani" al cimitero di Soffiano in occasione della tradizionale commemorazione dei caduti della Liberazione organizzata dal Quartiere 4. Infatti, insieme alla presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti, al presidente del Quartiere Mirko Dormentoni e al presidente onorario dell'ANPI provinciale di Firenze Silvano Sarti, ci saranno i ragazzi della scuola media Ghiberti e del liceo scientifico Rodolico che svolgeranno delle letture sulla storia di uomini e donne, civili e partigiani (tra questi ricordiamo Aligi Barducci e Bruno Fanciulacci) che sono lì sepolti e che hanno contribuito alla resistenza e alla liberazione di Firenze.

Dalle informazioni su queste persone, in alcuni casi pochissime notizie, sono state ricostruite dai ragazzi delle brevi storie, alla maniera del famoso poema, accompagnati da volontari della memoria storica quali Giuseppe D'Eugenio, ex presidente del Quartiere e presidente di Humanitas Firenze e di Franco Quercioli della sezione ANPI Sergio Rusichch. La cerimonia, che si svolgera' alla presenza del Gonfalone del Comune di Firenze, si terrà tra il cortile d'ingresso e le "terrazze" dove si trovano le tombe dei civili e dei partigiani che saranno ricordati dalle letture, ed è naturalmente aperta a tutti i cittadini.

Con gli occhi rivolti al passato per non dimenticare. Insieme ai testimoni della strage di Pratale e agli studenti di Tavarnelle e Barberino. E’ stato un 25 aprile condiviso dalle nuove generazioni quello che, questa mattina, ha tenuto gli amministratori comunali e i cittadini di San Donato, Sambuca, Tavarnelle, Barberino, Vico e Marcialla con gli occhi e il cuore aperti sul significato profondo della Liberazione. Un ricordo che si è rinnovato, alla presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo Don Milani, per sottolineare il valore del sacrificio e dell'impegno civile di chi, pagando con la vita, ha reso possibile la costituzione della democrazia, fondata sui principi di libertà, uguaglianza, diritti. Per i Comuni di Tavarnelle e Barberino celebrare il 71° anniversario della Liberazione ha significato trasmettere luoghi, voci e testimonianze della memoria alle nuove generazioni nei luoghi in cui si sono consumati i tragici fatti.

Con l’attore Massimo Salvianti, che da anni porta avanti un lavoro di ricerca storica e studio drammaturgico sulla strage dei dodici contadini fucilati nel luglio del ’44 a Pratale dalle truppe nazifasciste, e la vicepreside Federica Gambogi, gli studenti hanno partecipato alla commemorazione leggendo alcuni brani. Alla cerimonia era presente l’abate Don Lorenzo Russo. Il massacro che sparse sangue, terrore e strazio nella campagna chiantigiana si consumò la sera del 23 luglio 1944, a poche ore di distanza dalla Liberazione di Tavarnelle, causando la morte di dodici civili, prelevati e trucidati dalla ferocia nazista in una radura della campagna di Pratale. Anche il sindaco di Barberino Giacomo Trentanovi ha celebrato la festa della Liberazione con le letture degli studenti insieme all’insegnante Manuela Coccheri.

Particolarmente significativo il momento della deposizione delle corone effettuato dal primo cittadino al fianco dei ragazzi. Le celebrazioni di Barberino sono state accompagnate in ogni tappa dalla Filarmonica Giuseppe Verdi di Marcialla.

Le celebrazioni del 25 aprile a Chiusi si sono svolte regolarmente nonostante il freddo e la pioggia che ha accompagnato il corteo lungo tutte le tappe previste. Il programma ha portato ad onorare i caduti della città facendo visita, nell’ordine, ai monumenti di Macciano, Montallese, Rione Carducci, Chiusi Scalo (di fronte alla stazione ferroviaria e in piazza Garibaldi) e Chiusi Città (loc. Il Prato e Largo Cacioli). La sfilata, composta dal primo cittadino, dagli assessori della giunta, da una rappresentanza dei consiglieri di maggioranza e dalle forze dell’ordine, è stata accompagnata, fin da mattina presto, dalle note della Filarmonica Città di Chiusi che ha intonato “Bella Ciao” e ovviamente l’Inno di Mameli.

“I valori della Resistenza sono un baluardo morale ed etico irrinunciabile in un’Europa che torna ad alzare muri, dove il riaffiorare pericolosi rigurgiti xenofobi arriva a negare un barlume di solidarietà verso chi sta vivendo tragedie immani”. Lo ha affermato Alessandro Baldi, segretario del Pd di Sesto Fiorentino, in occasione delle celebrazioni per il 71° anniversario della Liberazione. “Se oggi viviamo in un paese libero e democratico – ha proseguito Baldi – lo dobbiamo a quei partigiani che hanno messo in gioco e sacrificato la propria vita per darci l’opportunità di un futuro migliore, dicendo no alla violenza e agli orrori del nazifascismo.

Mantenere viva la Memoria e far sì che questa sia tramandata ai nostri giovani, attraverso la scuola, è un dovere morale e ci avvicina umanamente alle migliaia di profughi che sfidano quotidianamente la morte per sfuggire alle guerre, alle dittature e agli orrori dei nuovi integralismi, alla ricerca, oggi come allora, di libertà e democrazia”. 

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