15° River to River Florence Indian Film Festival

Dal 5 al 10 dicembre al cinema Odeon di Firenze. Dall’India dell’800 a quella contemporanea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2015 23:08
15° River to River Florence Indian Film Festival

Dalle novità del circuito indipendente, alle ultime produzioni di Bollywood, passando per gli omaggi ai grandi della cinematografia indiana, fino ad approdare alla scena contemporanea della video arte: dal 5 al 10 dicembre al cinema Odeon di Firenze si accendono i riflettori sul 15° River to River Florence Indian Film Festival, unico festival italiano dedicato alla cinematografia indiana (Piazza Strozzi 2).

Inserito nell’ambito della 50 Giorni di cinema internazionale a Firenze, il festival ripercorrerà la storia dell’India dal 1800 fino ad oggi, proponendo 30 film, tra prime nazionali, europee e mondiali, 15 ospiti, 4 eventi collaterali e 2 eventi speciali. Completano il programma la retrospettiva alla regista indiana Deepa Mehta, che sarà presente al festival per presentare la prima italiana del suo ultimo film Beeba Boys (domenica 6 dicembre, ore 20.30). Sabato 5 dicembre (ore 20.30, Cinema Odeon), in occasione della serata inaugurale del 15° River to River Florence Indian Film Festival, la regista riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dalla Vicesindaca di Firenze Cristina Giachi.

Il River to River Florence Indian Film Festival è ideato e diretto da Selvaggia Velo, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, e realizzato con il contributo di Regione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano.

Una selezione dei “best of” e i film vincitori dell’edizione 2015 saranno proiettati a febbraio 2016 allo Spazio Oberdan di Milano (Viale Vittorio Veneto n.2) e, grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna, per la prima volta all’interno della programmazione della cineteca, a gennaio 2016.

Tutti i film saranno proiettati al Cinema Odeon e sono in lingua originale sottotitolati in italiano e in inglese.

INAUGURAZIONE E CHIUSURA

In occasione del suo 15° compleanno, il festival affida la sua apertura e la sua chiusura a due commedie romantiche campioni di incassi in patria. Ad inaugurare il festival (sabato 5 dicembre, ore 20.30) sarà la prima italiana della commedia agrodolce Dum Laga Ke Haisha- My big fat bride del regista Sharat Katariya sui matrimoni combinati. Ambientato all’inizio degli anni Novanta in un piccolo villaggio nel nord dell’India, il film, musicato dal compositore italiano Andrea Guerra (figlio dello scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra e autore delle colonne sonore dei film di Ferzan Ozpetek, Roberto Faenza e Giuseppe Bertolucci), racconta la complicata relazione tra Prem, proprietario di un negozio di musicassette, e Sandhya, futura insegnante dalla cultura superiore al marito.

I due sono obbligati a sposarsi per volere delle due famiglie, nonostante i dubbi di lui a causa della “taglia” della futura sposa. A seguire, il regista Sharat Katariya e Andrea Guerra incontreranno il pubblico. Chiude il festival l’esilarante Dil Dhadakne Do della regista Zoya Akhtar (giovedì 10 dicembre ore 20.30), dove i coniugi Mehra, per festeggiare i loro

trent’anni di matrimonio, decidono di invitare parenti e amici in una crociera per i mari europei, cambiando per sempre gli equilibri di tutti. Il film, campione di incassi in patria, è interpretato da un cast stellare e vede tra i protagonisti tra gli altri l’ex regina di bellezza Priyanka Chopra (Miss Mondo 2000 e protagonista di Quantico, la serie Abc in onda su Sky) e l’attore Anil Kapoor (famoso al pubblico europeo per il suo ruolo in The Millionaire di Danny Boyle).

OMAGGIO A DEEPA MEHTA

Deepa Mehta sarà omaggiata dal festival con una retrospettiva dei suoi film, con la proiezione di capolavori quali Water (2005), candidato dal Canada agli Oscar nel 2007 e terzo titolo della Trilogia degli elementi di Mehta, sulla vita di Chuyia, giovane sposa bambina di 8 anni rimasta vedova e costretta a vivere in eterna penitenza in una casa che ospita le vedove Indù e Midnight’s Children (2012), tratto dall’omonimo romanzo di Salman Rushdie - che del film ha curato la sceneggiatura - sul destino di due bambini, scambiati alla nascita da una infermiera per permettere all’uno di vivere la vita dell’altro, legati in maniera inestricabile al turbolento cammino di trionfi e di tragedie dell’India.

Produttrice, sceneggiatrice e regista, con oltre 21 premi all’attivo e quasi altrettante candidature, Deepa Mehta è rapidamente diventata la voce della nuova India, guadagnandosi l’attenzione della critica internazionale anche grazie alle tematiche di attualità affrontate nei suoi film. La regista presenterà la prima italiana del suo Beeba Boys (domenica 6 dicembre, ore 20.30), crime thriller sul violento scontro di culture tra bande indo-canadesi in guerra per il controllo e il traffico di droga e armi a Vancouver. Il film è liberamente ispirato alla figura del criminale indo-canadese “Bindy" Singh Johal, interpretato dal divo Randeep Hoda, e alla sua banda di immigrati indiani di seconda e terza generazione (i Beeba Boys, letteralmente "i bravi ragazzi") che, nel 1990, scossero la costa occidentale del Canada con le loro guerre per il controllo del territorio.

Sabato 5 dicembre (ore 20.30, cinema Odeon), la regista riceverà ‘Le chiavi della città’ dalla Vicesindaca della città di Firenze Cristina Giachi.

LUNGOMETRAGGI IN CONCORSO

Il festival presenta cinque lungometraggi in concorso. Si parte domenica 6 dicembre (ore 17.30) con la prima europea di Zubaandi Mozez Singh, primo film indiano ad avere inaugurato il prestigioso Busan International Film Festival in Corea del Sud, che racconta il percorso di formazione dell’ambizioso Dilsher, giovane orfano la cui forza di volontà lo porterà a scalare il successo fino ad arrivare a dirigere una multinazionale a Delhi. Lunedì 7 (ore 20.30) sarà presentata la prima italiana di Umrika di Prashant Nair, film vincitore del Premio del pubblico all’ultimo Sundance Film Festival e reduce da numerosi successi nel circuito dei festival internazionali.

Interpretato dal protagonista di Vita di Pi Suraj Sharma e dall’attrice e modella Smita Tambe, ospite del festival, Umrika - letteralmente America - racconta i sogni e le speranze riposte nel “sogno americano” dai giovani abitanti di un piccolo villaggio indiano. Martedì 8 dicembre l’India dei primi del secolo sarà protagonista con la prima europea del film Kadambaridi Suman Ghosh, raffinato ritratto del premio Nobel per la letteratura Rabindranath Tagore e del suo rapporto con la cognata Kadambari Devi (ore 18.00, sarà presente il regista).

A seguire (ore 20.30) il festival accompagnerà il pubblico negli anni ’70 con il biopic Main Aur Charles, opera prima di Prawaal Raman, ispirato all’affascinante figura del serial killer francese di origini indo-vietnamite Charles Sobhraj, interpretato dal divo Randeep Hoda (protagonista di Beeba Boys). Il film è un’immersione nella mente pericolosa dell’eclettico Sobhraj, nel suo mondo oscuro in cui giusto e sbagliato si fondono in un’esistenza cadenzata da lusso sfrenato e ammantata di mistero.

In occasione della ricorrenza dei 31 anni dal disastro ambientale di Bhopal, mercoledì 9 (ore 20.30), sarà proiettato Bhopal: a prayer for raindi Ravi Kumar, sulla fuga di gas letale della fabbrica di pesticidi della Union Carbide di Bhopal, avvenuta nella notte del 3 dicembre 1984. L’incidente causò la morte di migliaia di persone, provocando il più grande disastro chimico del mondo fino ad oggi. Il film, interpretato da un cast internazionale, tra cui Misha Barton, Martin Shen e Kal Penn, sarà presentato dal regista e da Colin Toogood, rappresentante del Bhopal Medical Appeal, organizzazione che si occupa delle vittime della tragedia.

DOCUMENTARI IN CONCORSO

Nella sezione Doc India, che propone un’India inedita attraverso l’occhio attento di documentaristi indiani e internazionali, si parte lunedì 7 dicembre (ore 17.00) con il documentario Wallas on velos, esordio alla regia di Alton Valadares, sulla vita di quattro uomini le cui esistenze sono legate tra loro da un elemento comune: passano la loro vita sulla bicicletta facendosi strada attraverso le caotiche strade della brulicante Mumbai. Si parla di immigrazione e frontiere martedì 8 dicembre (ore 17.00), nella prima europea di Liquid Borders

della regista Barnali Ray Shukla (presente in sala), che esplora i confini geografici e politici che delimitano l’India e li contrappone ai ponti umani, emotivi e spirituali che coesistono con essi. Mercoledì 9

dicembre (ore 18.00) ancora attualità con la prima italiana di Letters for the city yet to come di Gorav e Rohan Kalyan, girato nelle settimane successive allo stupro mortale di una donna avvenuto il 16 dicembre 2012, un documentario che riflette sul passato, il presente e il futuro della città di Nuova Delhi. A seguire, sarà proiettata la prima europea di The hope doctors di Diya Banerjee (ore 19.00), in cui le mancanze del settore sanitario indiano vengono sanate e raccontate dai medici e operatori che praticano la clownterapia.

CORTOMETRAGGI IN CONCORSO

Le proiezioni dei cortometraggi in concorso al festival, tra prime europee e italiane, si concentreranno in due giornate. Il 6 dicembre, alle ore 14.30, in programma la selezione di cortometraggi che affronta il tema della coppia e delle relazioni: Tehzeeb di Myriam Raja, sulle problematiche dei matrimoni combinati; Teaspoon di Aban Deohans, sulla vita di una coppia insieme al prepotente suocero paralitico e Two Dosas di Sarmad Masud, tragicomica commedia romantica.

Saranno in sala la regista Myriam Raja e l’attore Javed Khan. Il 9 dicembre, a partire dalle ore 18.30, la seconda selezione di corti traccerà un percorso che va dalla tradizione indiana a possibili scenari futuri. Si parte conIftar di Giri Mohan Coneti, in cui una donna sofisticata ed un operaio, entrambi immigrati musulmani a New York, sono confusi e attanagliati dal dilemma del digiuno durante il mese sacro del Ramadan; a seguire Plan 9di Ritvick Sharad, che immagina un futuro non troppo lontano, in cui enormi progressi tecnologici avranno aiutato l'uomo a raggiungere il sogno di colonizzare lo spazio; conclusione con What have I becomedi Arshad Khan, uno spaccato della realtà dei coltissimi tassisti di Toronto e Montreal, città dove migranti istruiti e di belle speranze giungono solo per finire a fare un lavoro ben al di sotto delle loro capacità.

Sarà presente in sala il regista Ritvick Sharad.

EVENTI SPECIALI

Tra gli eventi speciali grazie alla collaborazione del festival con la Cineteca di Bologna, lunedì 7 dicembre (ore 17.30), nell’anniversario dei 90 anni dalla nascita del suo regista e nella versione restaurata dalla Cineteca, il River to River Florence Indian Film Festival presenta Meghe Dhaka Tara, capolavoro in bianco e nero del 1960 del maestro bengalese Ritwik Ghatak sulle terribili conseguenze socioeconomiche della divisione dell'impero indiano del 1947.

In programma anche l’omaggio a Pasolini a 40 anni dalla sua scomparsa, con la proiezione di Appunti per un film sull’India (martedì 8, ore 11.00). Il documentario, girato da Pier Paolo Pasolini nel 1967 per le strade di Bombay, Nuova Delhi e negli stati dell’Uttar Pradesh e Rajastan, riprende la leggenda secondo cui un antico marajà avrebbe offerto il proprio corpo alle tigri per sfamarle. A seguire, l’attore e scrittore Giuseppe Cederna e lo scrittore e documentarista Folco Terzani incontreranno il pubblico per una conversazione dal titolo Viaggi e racconti intorno al pianeta India (Sala degli Specchi, Cinema Odeon).

Tra le novità dell’edizione 2015, la sezione Indian Video Art, in collaborazione quest’anno con la Biennale d’Arte di Kochi-Muziris, prestigiosa rassegna d’arte contemporanea nella città dello stato indiano meridionale del Kerala. Indian Video Art proporrà, il 6 dicembre alle ore 16.00, 9 opere dei più importanti video artisti indiani protagonisti della scena internazionale, selezionate dai curatori della Biennale. Tra queste, i lavori di Sudarshan Shetty con Waiting for Others to Arrive, una storia spettrale su forme di vita in via di estinzione; Amar Kanwar con The Face, Thet Win AungeA Love Story, film che criticano la giunta birmana e la sua relazione con il governo indiano; Gigi Scaria con The Ark, Political Realism e No Parallel, una satira politica che denuncia l’indifferenza della società nei confronti della politica urbana; Riyas Komu con My Grave, un progetto in collaborazione con l’attore Naseeruddin Shah, e The Last Wall, documentario su un folle artista di graffiti.

EVENTI COLLATERALI

Mostre

Sabato 5 dicembre, alle ore 18.00, presso lo spazio espositivo della Fondazione Studio Marangoni di Firenze (via San Zanobi 19r), si inaugurerà la mostra fotografica Bollywood Talkies, della fotografa torinese Vanessa Vettorello. Luci e ombre di Bollywood saranno in mostra in 30 opere che raccontano, attraverso una serie di ritratti, le sale cinematografiche indiane di Bombay e Pune e i personaggi che le popolano. L’esposizione sarà visitabile gratuitamente fino al 31 gennaio (dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento allo 055 481106; info@studiomarangoni.it.

La galleria resterà chiusa per vacanze natalizie dal 20 dicembre al 10 gennaio compresi). Il progetto è un work in progress, iniziato nel 2011 durante un viaggio della fotografa in India, con cui si intende non solo raccontare le complesse dinamiche che portano alla nascita e alla chiusura di molti cinema, ma anche rappresentare il variegato universo degli spettatori e dei lavoratori del cinema di Bollywood, la più estesa industria cinematografica al mondo.Il lavoro

fotografico è supportato da interviste video e audio realizzate da Pierfilippo Mancini.“Bollywood Talkies” è la prima parte di un più ampio progetto che continuerà in altre città indiane, e che vedrà in Calcutta la prossima tappa.

Incontri

Domenica 6 dicembre, alle ore 11.30, si terrà l’incontro Matrimonio combinato o d’amore…? a cui interverranno Sabrina Ciolfi (dottore di ricerca in Indologia e Docente di Cultura e Cinema indiano presso l’Università degli Studi di Milano) e Sharat Kathariya (regista di Dum Laga Ke Haisha).

Martedì 8 dicembre, alle ore 11.30, dopo la proiezione del film Appunti per un viaggio sull’India di Pier Paolo Pasolini, l’attore e scrittore Giuseppe Cederna e lo scrittore e documentarista Folco Terzani incontreranno il pubblico per una conversazione dal titolo Viaggi e racconti intorno al pianeta India. Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero e si terranno nella Sala degli Specchi del cinema Odeon.

Corso di cucina e degustazione

Mercoledì 9 dicembre il festival presenta A taste of india, il corso di cucina indiana tenuto dalla chef Angela Alessi presso la scuola di cucina di Cescot Firenze (Piazza Pier Vettori 8/10). Dalle 18.00 alle 22.00, i partecipanti impareranno a preparare piatti tipici quali riso basmati al curry di limone, kofta di verdure, chutney di pomodoro, pasticcini di ceci al cardamomo e nocciola lassì. Alla fine della lezione le pietanze potranno essere degustate. La quota di partecipazione è di 20.00€. Per info e iscrizioni scrivere a g.beni@cescot.fi.it, oppure chiamare il numero 055 2705306.

PREMI

Il pubblico decreterà poi il miglior film, tra le varie sezioni del festival (lungometraggi, documentari e cortometraggi) che si aggiudicherà il River to River Audience Award. Saranno annunciati in occasione della cerimonia di chiusura del festival, martedì 10 dicembre alle ore 20.30 (Cinema Odeon).

Il festival si avvale della collaborazione degli sponsor Salvatore Ferragamo, JK Place Firenze, Latte Maremma, Instyle, Air India, Hotel Roma, Pensione Canada e dei partner Four Seasons Hotel Firenze, Biennale d’Arte di Kochi-Muziris, Cineteca di Bologna, Fondazione Studio Marangoni, The Florentine, Ied Firenze, Vini Mazzei, Villa Marcello, Amblè, Cescot Firenze. 

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